Valentina Mancini
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Molti di voi si trovano a combattere giornalmente con i residui di calcare che restano dentro il bollitore, sul box doccia, sulla rubinetteria, sui sanitari e utilizzano più detersivo del necessario perché hanno la cosiddetta acqua “dura”.
La durezza dell’acqua è data dalla concentrazione più o meno elevata di sali solubili (ioni di calcio e magnesio), che con il processo di evaporazione si depositano sulle superfici, creando una patina calcarea bianca difficile da togliere, o delle vere e proprie croste.
Quando andiamo ad utilizzare l’acqua insieme ai detergenti (detersivo per stoviglie, lavatrici, bagnoschiuma, detergenti, ecc), questi ultimi si combinano con gli ioni di calcio e magnesio, formando composti insolubili che si depositano su vestiti, stoviglie, box doccia, ecc.
Per calcolare da soli la durezza dell’acqua esistono in commercio delle strisce o dei tester, la durezza si esprime in gradi francesi, 1°f = 10 mg di carbonato di calcio presente in 1 litro di acqua:
In base alla durezza dell’acqua si renderà necessario aumentare di conseguenza la dose di detergente da utilizzare; per rendersi conto di quanto incida la durezza dell’acqua sulla dose consigliata di prodotto da utilizzare, basta dare un’occhiata alle dosi consigliate sul flacone del detersivo per lavatrici, più l’acqua sarà dura, maggior prodotto dovremmo utilizzare.
Avere acqua dura in casa comporta maggior uso di detersivi, quindi spenderemo e inquineremo maggiormente l’ambiente; non solo, questi depositi calcarei faranno infeltrire i vostri abiti, vi restano sui capelli rendendoli crespi e creeranno depositi su tutte le superfici, anche all’interno di elettrodomestici e tubature.
Questi dispositivi permettono di addolcire l’acqua, cioè di attivare lo scambio ionico del carbonato di calcio, che causa appunto le incrostazioni, attraverso l’utilizzo di resine e sali.
Il processo è molto semplice; l’acqua viene fatta passare attraverso uno strato di resine (rigenerate periodicamente con il cloruro di sodio, che altro non è che comune sale da cucina), queste resine hanno la proprietà di scambiare gli ioni di calcio e magnesio con ioni di sodio.
Alcune tipologie di addolcitori sono di dimensioni estremamente ridotte e possono tranquillamente essere istallati sotto le basi della cucina, accanto alla caldaia o dove lo si renda necessario.
Mi sono laureata a “La Sapienza” di Roma in Tecniche dell’Architettura e delle Costruzioni, amo tutto del mio lavoro e cerco sempre di dare il massimo ai miei clienti.
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Articolo molto interessante